Valutazione microclima

Con il termine microclima si definisce quell’insieme di parametri fisici ambientali (temperatura e velocità dell’aria, temperatura media radiante, umidità relativa) che, assieme ad altri parametri individuali (attività lavorativa, abbigliamento), contraddistingue una serie di scambi termici tra l’essere umano e l’ambiente circostante. Il microclima può pregiudicare la salute del lavoratori (sbalzi termici, stress da caldo) oltre a determinare una sensazione di disagio, il cosiddetto discomfort termico. Il microclima ha effetti anche sulla sicurezza poiché, in caso di discomfort, si ha una riduzione della percezione di altri fattori di rischio accrescendo così la possibilità di infortuni.
L’art. 181 del D.Lgs 81/08 (Testo unico sulla sicurezza sul lavoro) impone al datore di lavoro la valutazione dei rischi derivanti da esposizione ad agenti fisici tra i quali (art. 180) compare il microclima. La Legge non offre alcun indicatore univoco in base al quale formulare un giudizio di qualità o un criterio di tollerabilità. Al contrario, le norme tecniche offrono indicazioni certe per stabilire quando ci si trovi in una situazione di comfort termico. Secondo la norma UNI-EN-ISO 7730, nel caso di ambienti moderati (uffici, locali ad uso medico), il comfort termico può essere valutato in termini di PPD e PMV, indici che descrivono il discomfort generale e che riescono a sintetizzare molteplici fattori microclimatici ambientali come aerazione, temperatura media e temperatura radiante. Negli ambienti severi caldi (UNI EN 27243) o freddi (UNI EN ISO 11079), luoghi in cui sono necessarie temperature alte (forni) o fredde (celle frigorifere), all’interno dei quali è ovviamente impossibile ottenere la condizione di comfort termico, è comunque possibile calcolare tutti i parametri che garantiscono la massima sicurezza per il lavoratore in termini, ad esempio, di tempo massimo di esposizione o tipologia di abbigliamento da indossare.
L’intervallo di periodicità delle valutazioni del microclima è indicato dalle norme tecniche e si identifica in un periodo massimo di 4 anni che si riduce a 2 anni nel caso di locali ad uso medico (6 mesi nel caso di sale operatorie, pre-operatorie e post-operatorie). Si fa inoltre obbligo di ulteriori valutazioni straordinarie in caso modifiche strutturali ai locali e/o agli impianti di condizionamento e/o riscaldamento. Il report sulla valutazione del microclima va allegato al DVR (Documento di Valutazione Rischi) e la sua mancata elaborazione determina un’incompletezza dello stesso con conseguenti sanzioni a carico del Datore di lavoro da 2.500 a 6.400 euro, e la detenzione da 3 a 6 mesi.
Nel caso di ambienti moderati (uffici, studi medici) lo StudioLDL effettua la valutazione del comfort microclimatico mediante misurazione dei parametri ambientali di ogni locale di lavoro e/o ad uso medico e la successiva elaborazione degli indici PPD e PMV. Nel caso di ambienti severi caldi, viene effettuata la misura dei parametri per il calcolo dell’indice WBGT utile a determinare lo stress termico cui è soggetto un lavoratore in un ambiente caldo.
Al termine delle attività di misura e di calcolo degli indici viene rilasciato un report comprendente i risultati della valutazione e le misure effettuate. In caso di non idoneità verranno suggerite le misure da adottare. Tutta la documentazione, con data e firma dell’ingegnere, dovrà essere conservata e mostrata durante i controlli delle Autorità preposte per non incorrere nelle sanzioni in base alle norme vigenti.